Pedro Calderón de la Barca
La vita è un sogno

Dramma composto da Calderón de la Barca intorno al 1630, La vita è un sogno è considerato il vertice del teatro barocco. Basilio, re di Polonia, ha rinchiuso suo figlio Sigismondo in una torre sperduta tra le montagne, poiché se diventasse re, secondo pronostici astrologici, getterebbe il regno nella rovina. Esacerbato dalla prigionia, l’animo di Sigismondo è tirannico e selvaggio, ma, a seguito di un inganno in cui è indotto a credere di aver sognato, egli impara ad agire con rettitudine, maturando la convinzione che la vita è solo un’illusione e che le passioni terrene non hanno alcun senso. Calderón de la Barca trasfonde in versi altamente lirici un profondo pensiero teologico-filosofico: la vita è un sogno dal quale un giorno ci sveglieremo e le cose del mondo sensibile non hanno alcun valore; l’uomo libero, allora, è quello che riesce a dominare le passioni e a perseguire i valori spirituali della ragione e dell’etica, gli unici che sono eterni e si sottraggono al flusso del tempo.
Pietro Monti (1794 – 1856) fu un intellettuale poliedrico, attivo in diversi campi, ma si distinse in particolare per la sua intensa attività letteraria. Iniziò la sua carriera come docente di retorica e letteratura latina, ma il suo interesse si estese rapidamente alla dialettologia, culminando nella pubblicazione del fondamentale Vocabolario dei dialetti della città e diocesi di Como (1845). Monti fu anche un appassionato traduttore, soprattutto dallo spagnolo, contribuendo significativamente alla diffusione della letteratura castigliana in Italia.