Jean Racine
Fedra

A Trezene si diffonde la notizia che il re Teseo, partito da lungo tempo, sia morto. Fedra, seconda moglie di Teseo, confessa il proprio amore al figliastro Ippolito, che la respinge inorridito. Quando si scopre che suo marito è in realtà vivo, per timore del disonore che cadrebbe su di lei qualora Ippolito rivelasse il suo amore scandaloso, la donna accetta il consiglio della nutrice: accusare il giovane di aver cercato di sedurla. Teseo, caduto nella trappola, invoca la vendetta di Nettuno contro il figlio, e quando si accorge della sua innocenza, è ormai troppo tardi. In questa tragedia composta nel 1677, Racine riesce a conciliare una forma poetica di perfetto equilibrio e nitore con un’indagine articolata di passioni violente e conflitti interiori laceranti, donando ai personaggi di un antico mito greco una complessità e una profondità del tutto moderne.
Francesco Dall’Ongaro (1808 – 1873) fu un prolifico scrittore italiano, attivo come poeta, narratore, drammaturgo e giornalista. È noto per i suoi Stornelli italiani, canti patriottici popolari, e per il dramma di successo Il fornaretto. Dopo aver ottenuto una cattedra di letteratura drammatica, si dedicò anche alla critica letteraria, con studi su Dante e sul teatro. Nell’ambito della traduzione, si cimentò con opere teatrali di Menandro, Plauto, Augier e Ponsard. La sua vasta produzione letteraria fu spesso legata al suo impegno politico e sociale nel Risorgimento.