Niccolò Machiavelli
Il principe

Tra il 1513 e il 1514, estromesso dall’attività politica e relegato a San Casciano, Niccolò Machiavelli scrive un trattatello destinato a Lorenzo de’ Medici, nipote del Magnifico: un vademecum per i sovrani, nel quale lo scrittore e politico fiorentino, trasfondendo il sapere acquisito in anni di servizio nell’amministrazione di Firenze, traccia una serie di regole e di strategie da seguire per impadronirsi del potere e mantenerlo. In quest’opuscolo amatissimo e odiatissimo al contempo, caratterizzato da un linguaggio conciso e sostenuto da un’analisi lucida e disincantata della società italiana del tempo, Machiavelli espone la teoria — talmente rivoluzionaria che per essa è stato coniato persino un termine: machiavellismo — secondo cui il principe debba essere amorale, senza scrupoli, e fare di volta in volta ciò che più gli conviene, adattandosi al mutare delle situazioni e della fortuna: ora usare la forza, ora essere liberale; ora agire con lealtà, ora ricorrere al tradimento e all’inganno.
Introduzione e note di Alberto Ardito