Protagonista di questo romanzo, scritto da Stendhal tra il 1829 e il 1830 prendendo spunto da un fatto di cronaca, è Julien, un giovane povero e animato da un ardente desiderio di rivalsa sociale. Nella Francia della Restaurazione, società reazionaria e dominata da una cricca di chierici e nobili, l’unica strada per elevarsi socialmente è la carriera ecclesiastica; e così Julien, cresciuto nel mito della Rivoluzione francese e di Napoleone, è costretto a dissimulare la sua vera indole e a indossare costantemente una maschera. Assunto come precettore in casa del signor de Rênal e poi come segretario dal marchese de la Mole, Julien intreccia una storia d’amore prima con la moglie del primo, la buona e semplice Louise, e poi con la figlia del secondo, Mathilde, ragazza invece orgogliosa e sofisticata. In Julien, però, il rosso della passione amorosa e degli ideali giacobini prende il sopravvento sul nero dell’abito talare, sul calcolo e sul cinismo, segnando per lui un destino tragico. Il rosso e il nero è uno dei capolavori del romanzo francese per lo stile privo di orpelli ma limatissimo, per la resa cruda e accurata della società francese postnapoleonica, e per la lucida indagine psicologica, capace di scavare nelle profondità dell’animo umano e mettere a nudo le verità più scomode.